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“Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo.”
GRETA THUNBERG rivolta ai leader mondiali in merito alla crisi climatica
Robecco Futura presenterà una mozione per la dichiarazione di “Emergenza Climatica”.
"La nostra casa sta bruciando" e noi sappiamo di non portare all'attenzione della nostra comunità una risoluzione innovativa e rivoluzionaria rispetto a un problema planetario come quello del cambiamento climatico. Sono infatti sempre di più i Comuni che dichiarano l’emergenza climatica in Italia, in Europa e nel mondo. È nostra convinzione che questo sia solo l’inizio considerato che mai come in questi ultimi anni gli effetti del cambiamento in atto si siano palesati in tutta la loro drammatica gravità sotto gli occhi e sulla pelle di tutti noi.
Dallo
scioglimento delle calotte polari e al conseguente aumento del
livello dei mari, dalle ondate di siccità e di calore all'aumento
del rischio idrogeologico e di inondazioni, l'escalation dei fenomeni
atmosferici sempre più estremi e sempre più violenti, dagli incendi
di vaste aree un tempo impensabili come le foreste della Siberia e
poi Amazzonia, Canarie, Portogallo, Grecia, Oregon e Salento, dell'Angola e del Congo, solo per
citare i più devastanti, alla crescente concentrazione dei gas serra
e al costante aumento delle temperature medie, per finire ai rischi
della salute animale e umana.
Oggi,
il
cambiamento climatico è una realtà che pende come una tagliola
sulla testa di tutti noi, sul nostro futuro e quello dei nostri figli, che rischia di compromettere
irreparabilmente l’ecosistema
terrestre, la “nostra casa” appunto, non solo per le generazioni future,
ma già per quelle contemporanee visti i tempi ristretti entro cui
arginare il fenomeno.
E
allora, dichiarare lo stato di emergenza
climatica in
una nazione, una regione o una città, assume un significato ben più
che simbolico. Si tratta di una vera e propria presa di coscienza da
parte delle nostre comunità. La convinzione e la speranza che si
inverta velocemente la rotta attraverso la realizzazione di azioni
concrete, grandi
e piccole, a tutti i livelli; dall'amministrazione pubblica ai
privati cittadini, dalle piccole aziende alle medie, grandi e fino
alle grosse multinazionali. Cioè da
parte di tutti noi.
Dalla
stampa apprendiamo che sono sempre di più i Comuni italiani,
infatti, che hanno scelto di dare un segnale
importante,
rendendo ufficiale la propria preoccupazione ed il proprio impegno
per contrastare
il cambiamento climatico.
Dalla
stampa apprendiamo inoltre con grande apprezzamento che lo scorso 19
maggio, per esempio, il Comune di Milano ha firmato una delibera in
cui «si
impegna a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, a
predisporre entro sei mesi iniziative
per la riduzione delle emissioni e per l’introduzione di energie
rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nei
settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici,
nel riscaldamento e raffreddamento, sviluppando
ulteriormente il progetto di riforestazione urbana già in atto».
Il sindaco, la giunta e il Consiglio comunale si impegnano poi a
«intensificare
il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel
processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro
soluzione e farsi parte attiva presso il governo e la Regione perché
prendano provvedimenti analoghi».
L’Accordo
di Parigi del 2015 sul clima, sottoscritto da 192 Nazioni tra cui
l’Italia e ratificato con la L. 4 novembre 2016, 204, impegna le
città, le regioni e gli enti locali a “intensificare i loro sforzi
e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni, costruire
resilienza e ridurre la vulnerabilità agli effetti negativi dei
cambiamenti climatici”;
Le
amministrazioni locali sono quindi chiamate a rispondere con la
stessa forza e tempestività, attraverso politiche pervasive
che
promuovano il rispetto
dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento,
nonché una maggior
resilienza agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e
promuovere immediatamente soluzioni di adattabilità alle future
condizioni di cambiamento traendone, in alcuni casi come è stato
dimostrato da alcuni studi anche vantaggi .
Robecco
Futura presenterà nel prossimo consiglio comunale una mozione
affinché anche Robecco sul Naviglio dichiari lo STATO DI EMERGENZA
CLIMATICA e vengano identificate e gradualmente applicate le
opportune soluzioni a livello comunale.
Chiederà
inoltre che il Sindaco si impegni a coinvolgere i comuni adiacenti su
questa iniziativa per realizzare un piano che non si limiti ad essere
comunale ma diventi territoriale.
Lo
abbiamo proposto in campagna elettorale come primo atto del nostro
gruppo in Consiglio Comunale; avremmo preferito farlo dai banchi
della maggioranza, lo faremo comunque da quelli della minoranza e
seguiremo l'amministrazione in carica su questo problema che oggi non
è più rinviabile.
Siamo
perfettamente consapevoli che Robecco sul Naviglio non è un Polo
petrolchimico o industriale, non è uno scalo aeroportuale o navale,
con un tessuto industriale contenuto e immerso per lo più nella
bellissima valle del Parco del Ticino. Eppure siamo chiamati a fare
la nostra parte, e vogliamo farla insieme a tutta la nostra comunità.
La
lotta è già iniziata, spetta a noi oggi qui decidere che ruolo
avere.
Robecco
Futura