lunedì 26 settembre 2022

LE BELLE BOLLE BIANCHE DEL NAVIGLIO: QUANDO L’INDIGNAZIONE DIVENTA RASSEGNAZIONE!!!!

 



LE BELLE BOLLE BIANCHE DEL NAVIGLIO: QUANDO L’INDIGNAZIONE DIVENTA RASSEGNAZIONE!!!!



Torniamo per un momento sulle belle bolle bianche che scendono copiose sulle acque del Naviglio; fanno ormai parte del naviglio stesso. Forse, una volta fatto l’occhio, possono, con un po' di fantasia, sembrare anche belle, magari tanto da essere dispiaciuti nel caso non ci fossero più. Ecco che allora l’indignazione lascia il posto alla rassegnazione, con la consapevolezza che nessuno porrà più rimedio a questo scempio ambientale e che in fondo, anche se l’acqua non è pulita “chi se ne frega”.


Siamo già intervenuti più volte su questo tema con nostri comunicati stampa e avvertito tutte le istituzioni che dovrebbero vigilare affinché l’acqua sia pulita, ma senza nessun risultato. Il Comune di Robecco segnala al Villoresi, che a sua volta da la colpa al depuratore di Sant’Antonino, che a sua volta promette di sistemare, che a sua volta... che a sua volta... ecc... Fino ad arrivare alla Città Metropolitana e alla Regione, all’ ASL di competenza. Il massimo della presa in giro arriva poi quando dicono che “abbiamo fatto analizzare le bolle e non sono nocive”! In fondo, sono solo brutte da vedere!!! Anzi, ora non lo sono neanche più, infondo ci si abitua a tutto.

Con tutta l’amarezza trangugiata, ci viene spontanea una domanda: ma com’è possibile che nel 2022 possano ancora succedere queste cose? Che nella feconda e progredita Regione Lombardia e nella capitale culturale ed economica del paese, Milano, nessuno sia in grado di intervenire? Sono ormai anni che questo scempio prosegue; cosa aspettiamo? I soldi del PNRR?
Certo la cosa che più fa pena è vedere come gli uomini e le donne delle istituzioni, preposti a tutelare l’ambiente, si limitino burocraticamente a segnalare un problema anziché intervenire energicamente con chi di dovere. Forse che siano ormai rassegnati anche loro?
È davvero un' utopia chiedere che nello storico Naviglio Grande tornino a scorrere acque pulite?


Robecco Sul Naviglio, 26 settembre 2022

ROBECCO FUTURA

sabato 6 agosto 2022

Emergenza sicurezza. Robecco sul Naviglio non è un far west. Chi governa deve dare risposte!


 

Emergenza sicurezza. Robecco sul Naviglio non è un far west. Chi governa deve dare risposte!

Gli ultimi eventi di cronaca, avvenuti per altro nel capoluogo di Robecco sul Naviglio, nei pressi del centro e in orario diurno, evidenziano una chiara situazione di emergenza sicurezza a cui questa amministrazione non ha saputo fare fronte nel corso di questi anni.

Con questo comunicato esprimiamo piena vicinanza e solidarietà ai titolari e gestori dell'edicola del ponte che nell'arco di una decina di giorni ha subito tre gravissimi episodi di rapina e violenza personale che per mera fortuna non sono sfociati in qualcosa di molto più grave.

Nella scorsa amministrazione con il nostro consigliere e capogruppo dell'allora maggioranza si era avviato un progetto di “Controllo del vicinato” a cui poi, dopo l'uscita dalla scena politica del Consigliere Aldo Sponga, non si è più dato seguito, forse perché non ci si è mai creduto abbastanza. Con la nostra uscita dalla maggioranza poi la situazione è andata precipitando.

Robecco sul Naviglio con le sue frazione si presenta come territorio scoperto da un controllo diretto delle forze dell'ordine. Ma proprio per questo oggi occorre partire da un presupposto: Robecco sul Naviglio non è un far west.

Riteniamo gravissimo quanto avvenuto e chiediamo che questa amministrazione costituisca al più presto un tavolo di emergenza sicurezza, commissione o consulta che sia ai cittadini dei formalismi frega poco, ma importa che dia subito risposte concrete al bisogno di serenità di tutta una comunità: privati cittadini ed esercenti, nel mirino di delinquenti di ogni risma.

Robecco sul Naviglio, 6 agosto 2022

ROBECCO FUTURA

martedì 26 luglio 2022

78° ANNIVERSARIO 20-21 luglio 1944 – UN ECCIDIO DA NON DIMENTICARE MAI

 





78° ANNIVERSARIO 20-21 luglio 1944 – UN ECCIDIO DA NON DIMENTICARE MAI



Pubblichiamo per quest’occasione una foto inedita (archivio storico Sacra Famiglia), che ritrae don Gerolamo Magni durante il suo forzato soggiorno presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dopo la liberazione dal carcere di San Vittore per merito del cardinal Schuster che intervenne, non solo nel suo caso, presso le autorità tedesche d’istanza a Milano. Don Gerolamo rimase nel carcere dal 21 luglio fino al 3 di agosto.

Non possiamo dimenticare, e per farlo dobbiamo sempre, ogni anno, rinnovare il nostro impegno sia istituzionale che privato. Per questo dobbiamo ringraziare le amministrazioni che si sono succedute per aver sempre dato impulso alla memoria. Anche se qualche volta non ci siamo trovati d’accordo (vedi festeggiamenti vari – a questo proposito ci rallegriamo che la pastasciuttata antifascista dei fratelli Cervi sia stata spostata nella data giusta, perché nulla aveva a che fare con il nostro 21 luglio), non possiamo negare che l’amministrazione Barni, su questo tema si sia particolarmente spesa.

Purtroppo, sui manifesti d’invito, non vediamo più l’Associazione Combattenti e Reduci, miseramente chiusa dopo la scomparsa del suo presidente Bighiani (auspicabile rinnovarla, proprio ora con la guerra in Ucraina alla porta), sostituita dall’ANPI, così come, e ci spiace molto sottolinearlo, la Giunta ancora una volta stila i programmi delle manifestazioni senza convocare più la commissione preposta, la quale potrebbe dare qualche suggerimento per una migliore riuscita della manifestazione stessa. Così come ci spiace far notare che la Giunta decida di intervenire nelle manifestazioni di Kahla nel mese di maggio e di invitare, giustamente, parenti dei detenuti, e singoli cittadini, senza invitare le minoranze consiliari. Un brutto sgarbo istituzionale, cui chiediamo di porre rimedio per il prossimo anno.



Come sempre, rinnoviamo l’invito alla Giunta a coinvolgere sempre più soggetti presenti in paese, con la costituzione di un Centro Studi, con sede in Municipio, partecipato da associazioni e singoli soggetti, perché il 20-21 luglio 1944 e il 26 aprile 1945 è patrimonio di tutti, e perchè il rischio di perdere la memoria è sempre dietro l’angolo.



Robecco Sul Naviglio, 21 luglio 2022

ROBECCO FUTURA

domenica 10 luglio 2022

L’AREA VERDE DI VIA DON OTTAVIO SIRONI: L’ENNESIMO PASTICCIO

 



L’AREA VERDE DI VIA DON OTTAVIO SIRONI: L’ENNESIMO PASTICCIO


Apprendiamo dell’iniziativa della giunta di intervenire nell’area verde di via don Sironi per una manutenzione straordinaria, che comporterà alcune innovazioni utilizzando fondi della regione.

Un contributo di 50.000 euro per attrezzare un’area verde per il relax e lo sport con attrezzi ginnici per il CALISTHENICS, il CHEST PRESS e il LEG PRESS MACHINE ( evidentemente, usando questi impronunciabili marchingegni i robecchesi vedranno aumentare a vista d’occhio i loro bicipiti, tricipiti, quadricipiti).

Se da un lato apprezziamo l’impegno per il raggiungimento di questo risultato, dobbiamo constatare che per l’ennesima volta la giunta si lancia in un progetto senza coinvolgere l’apposita commissione, in questo caso l’urbanistica, di cui il sindaco è l’assessore di riferimento, ma anche quella dello sport e tempo libero.


La cosa più importante che vogliamo comunque evidenziare riguarda l’utilizzo di quest’area che per anni è stata lasciata a sé stessa. Ritornando a molti anni indietro, per chi non ne conosce la storia, in occasione della lottizzazione di via don Sironi l’opposizione di allora di Insieme per Robecco, ora Robecco Futura, chiese che il verde pubblico fosse posizionato davanti alle costruzioni e non contro la cinta dell’oratorio per un migliore impatto estetico del luogo ma soprattutto, se si fosse voluto utilizzare l’area per attività ludiche sarebbe stato meglio non fosse nascosta dietro le abitazioni.

Ci risposero che l’area veniva posizionata dove sorge attualmente perché potesse essere successivamente ceduta all’oratorio per ampliarne attività e servizi qualora se ne presentasse la necessità. Anche questa idea ha una sua giustificazione soprattutto se si pensa ad un ridisegno del luogo con l’apertura della strada che collega piazza 21 luglio con piazza mercato ovviamente per solo pedoni e ciclisti e con i dovuti accorgimenti di sicurezza. Un progetto che tuttora sarebbe di grande impatto positivo sull’aspetto urbanistico del centro del nostro borgo che aiuterebbe a rilanciare un centro che ogni giorno di più mostra la sua decadenza. Inoltre andrebbe a favorire la sicurezza dei cittadini che per recarsi in zona mercato eviterebbero un tratto di strada normalmente trafficato. Per finire, questa delibera della giunta denota, purtroppo, una carenza urbanistica di fondo sul nostro borgo, intervenendo qua e là senza un serio, armonico, pensato e condiviso progetto per il futuro, come abbiamo avuto più volte modo di sottolineare. La collocazione e l’utilizzo di questo parchetto lo testimoniano chiaramente.


E' contraddetto il motivo per cui l’area è stata posta a ridosso dell’oratorio, non si risolve un collegamento strategico tra due piazze, non si ha un’idea complessiva del posizionamento e delle attività dei campetti attrezzati nel comune e collegati tra di loro, si realizza un’area attrezzata in un angolo nascosto anziché sotto gli occhi di tutti, con i rischi che sappiamo potersi correre.



Correre a testa bassa, come fa questa giunta, senza mai chiedere un confronto con le opposizioni e non tenere conto della storia, porta inevitabilmente a sbattere e combinare pasticci.

Come lista Robecco Futura presenteremo una mozione per cercare di convincere la giunta e la maggioranza a sospendere e rivedere la delibera n°64 15/6/2022.



Robecco Sul Naviglio 1 luglio 2022 LISTA ROBECCO FUTURA

domenica 26 giugno 2022

DIMMI CHE BACHECHE E TOTEM MULTIMEDIALI HAI E TI DIRO’ IN CHE PAESE SEI

 





DIMMI CHE BACHECHE E TOTEM MULTIMEDIALI HAI E TI DIRO’ IN CHE PAESE SEI

E’ pur vero che ormai la comunicazione passa attraverso i network, che le informazioni si possono trovare sui siti internet, che il cartaceo dedicato allo scopo é in continuo disuso e che la cartellonistica è sempre meno usata. L’abbandono di questi strumenti a meri soggetti impolverati, sporchi, ragnatelati e soprattutto non più’ funzionanti, danno il senso di abbandono e di sciatteria, mortifica prima di tutto la loro utilità, poi il decoro dell’ambiente circostante, spesso di pregio.

Ci mettiamo nei panni dei moltissimi viaggiatori, anche stranieri che transitano spesso lungo il naviglio e che vorrebbero avere informazioni riguardanti il posto in cui si trovano e cosa vedere. A suo tempo erano stati posizionati alcuni Totem Multimediali, da parte di Istituzioni diverse, che funzionati, soddisfacevano le esigenze dei viaggiatori e non solo. Come potete vedere dalle foto, questi totem, oltre a non essere più funzionanti, versano in condizioni poco lusinghiere. Facciamo l’esempio di quelli posti di fronte al Binfacafè che hanno nel loro mezzo un DAE, ossia un defibrillatore che speriamo di non dover mai usare. Un altro totem si trova presso il ponte degli scalini, anch’esso muto e oltremodo anonimo.


Questi strumenti, abbandonati dagli enti preposti, fanno nascere il sospetto che siano stati messi non per la loro utilità effettiva ma per cavalcare un particolare momento di visibilità spendendo, tra l’altro, soldi pubblici e inducendo nei cittadini che ne vorrebbero usufruire, si sia trattato di un altro spreco della pubblica amministrazione. Questo spreco fa perdere ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e allontana gli stessi dalla politica attiva, ricadendo nella rassegnazione o peggio ancora nel populismo.

Invitiamo l’Amministrazione Comunale a intervenire presso le istituzioni proprietarie dei vari totem e delle bacheche, al fine di renderle attive, aggiornate e pulite. Ne va del decoro del nostro bel borgo.


Robecco Sul Naviglio, 25 giugno 2022 ROBECCO FUTURA

venerdì 17 giugno 2022

BLA BLA BLA, E L’ACQUA DOVE STA? SALVIAMO I FONTANILI

 


 

BLA BLA BLA, E L’ACQUA DOVE STA? SALVIAMO I FONTANILI

Ci eravamo quasi preparati a rimanere senza gas e carburante per il prossimo inverno causa la guerra in Ucraina e ci troviamo invece adesso con un altrettanto grave problema di carenza d’acqua. Non piove governo ladro! Del resto era tutto previsto anche se si continuava a deridere i giovani al seguito di Greta Thumberg che ci avvisavano dell’imminente catastrofe all’orizzonte, confidando che prima o poi le cose si sarebbero sistemate e che il buon Dio avrebbe provveduto. Robecco Futura è sempre stata sensibile alle questioni ambientali tanto è vero che uno dei primi atti della nostra lista , fu di presentare in consiglio comunale una mozione sul clima, votata all’unanimità, a cui non si è mai dato seguito con una progettualità a medio termine. Comprendiamo che il covid ha pesantemente influito nell’indirizzare gli obiettivi dell’amministrazione e che il problema è molto complesso e richiede competenze e risorse che intimoriscono e ci rendono impotenti ma noi crediamo che nel nostro piccolo tutti possiamo fare qualcosa cominciando, ad esempio, ad attivare l’apposita consulta sull’argomento per arrivare ad un piano di medio periodo da lanciare ora che la parte critica del covid pare superata.

                 

Nel giorno in cui il Consorzio Villoresi ha letteralmente dimezzato l’acqua del Naviglio Grande, perché ormai i bacini sono quasi a secco, vorremmo portare ad esempio le condizioni di due fontanili che si trovano a Robecco, frazione Castellazzo de Barzi che versano in condizioni pietose, come da foto allegate: il Costino e il Fontanile Galli. Due fontanili che per secoli, fino allo scorso anno, con la loro portata d’acqua hanno aiutato gli agricoltori nelle pratiche adacquatorie. Non siamo dei tecnici e non vogliamo addentrarci in questioni complesse che richiedono conoscenza della materia ma rimarcare un problema che è ormai sotto gli occhi di tutti e lanciare un appello al fine di poterli salvare. In alcuni comuni sono sorti dei comitati per la loro salvaguardia che, con il supporto delle amministrazioni comunali e dei proprietari degli stessi, mirano al loro ripristino e ad una costante manutenzione. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale, ai proprietari e soprattutto al Consorzio Villoresi, detentore della gestione delle acque e soprattutto delle tecniche di manutenzione, di valutare la possibilità di riattivare i vari fontanili perché, visto l’andamento climatico, a breve il loro ripristino potrebbe essere fondamentale per mitigarne l’influenza.

Ci risulta che purtroppo vi sono circa trecento fontanili nella nostra pianura esauriti e questa grave perdita si rivolta oggi contro l’incuria di noi umani, sempre convinti di poter fare a meno di ciò che la natura, gratis e spontaneamente ci offre, fino a riuscire, ingiustamente e indelicatamente, a calpestarla e mortificarla, con il risultato che poi, a perderci siamo sempre noi.

Robecco Sul Naviglio 17 giugno 2022 

 ROBECCO FUTURA

venerdì 10 giugno 2022

RACCOLTA DIFFERENZIATA? FAVORIAMOLA



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RACCOLTA DIFFERENZIATA? FAVORIAMOLA

Uno dei compiti delle opposizioni è di controllare e segnalare alla Giunta in carica e in particolare agli assessori competenti, le cose che ritengano debbono essere migliorate ed eventualmente suggerire soluzioni. Occorre però che la Giunta e soprattutto l’assessore competente al caso , non faccia orecchio da mercante ma almeno valuti il suggerimento ed eventualmente, almeno per rispetto, spieghi il motivo della sua decisione qualunque essa sia (a meno di non ripetere il vecchio motto:” noi abbiamo vinto ecc..”).

Non è la prima volta che interveniamo su un aspetto che oltre a degradare il contesto, non affronta il problema più importante, ossia la possibilità per gli utenti di poter differenziare ciò che consumano all’esterno delle abitazioni. Ci riferiamo in questo caso, come dimostrano le foto, al cestino dei rifiuti che si trova presso il ponte degli scalini dove tutti sono costretti a buttare di tutto perché l’unico cestino presente.

L’assessore competente, già una volta attenzionato sul tema, ci ha risposto che devono essere i bar che si trovano sulla ripa naviglio a mettere a disposizione i cestini differenziati; cosa che peraltro fanno già. Ma, evidentemente, quando la gente che frequenta i bar e i passanti sono tantissimi, i cestini non bastano, oltre al fatto che, i non avventori dei bar che solo passeggiano lungo il naviglio, non avranno la possibilità di buttare i loro rifiuti da qualche parte differenziandoli.

Noi crediamo che tocchi soprattutto al pubblico dare il buon esempio, a prescindere dall’opera svolta dalle singole attività commerciali e che sia necessario mettere in una zona così strategica e frequentata come la ripa del naviglio, dei contenitori differenziati come oramai si trovano ovunque. Possibile che ASM non possa fornirceli? O meglio ancora, siamo sicuri che ad ASM ne sia stato richiesto il posizionamento?

Non possiamo, ovviamente, sempre incolpare le amministrazioni comunali dell’incuria a causa dei cittadini che sbagliano ma se le amministrazioni comunali non mettono a disposizione la possibilità di non sbagliare, in questo caso a differenziare, con il posizionamento di cestini appositi, è chiaro che la colpa ricade per primo su chi gestisce la cosa pubblica. E siccome, ripetita iuvant, invitiamo ancora l’assessore preposto della Giunta Barni a fare qualcosa per affrontare definitivamente questa ormai annosa questione, almeno entro il 2035!!!!!







Robecco Sul Naviglio, 10 giugno 2022 ROBECCO FUTURA


venerdì 3 giugno 2022

ASM, AMAGA, CONSORZIO NAVIGLI: UNO SPRECO DI ENERGIE NEL MAGENTINO-ABBIATENSE

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ASM, AMAGA, CONSORZIO NAVIGLI: UNO SPRECO DI ENERGIE NEL MAGENTINO-ABBIATENSE


Uno degli argomenti che più ci sta a cuore, che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini, e in particolare, agli amministratori dei nostri comuni, è la così detta economia circolare. Notiamo che poco se ne parla soprattutto nei dibattiti relativi alle prossime amministrative che interessano i due capoluoghi Magenta e Abbiategrasso.

Nel nostro ambito, il magentino-abbiatense appunto, operano tuttora ben tre società che nel raggio di una decina di chilometri gestiscono complessivamente 35 comuni con circa 200.000 abitanti. Queste tre società municipalizzate si trovano a Magenta (ASM), ad Abbiategrasso (AMAGA), Albairate (CONSORZIO NAVIGLI ), e ognuna di loro gestisce una serie di comuni nel magentino, nell’abbiatense e, in parte, nel castanese. Ma non è finita, perchè alcune di esse, come ASM e AMAGA, sono soci a loro volta di AEMME LINEA AMBIENTE di Legnano, dove questa società svolge per conto di altri comuni consorziati alcuni servizi. Insomma, una serie di servizi che si accavallano tra di loro e tra i comuni che ne fanno parte con un notevole dispendio di energia. E che dire poi della sovrapposizione di ruoli; competenze, consigli di amministrazione, poltrone che già una legge dello stato aveva scoraggiato?

Sappiamo che a causa del repentino cambiamento climatico e la necessità di trovare nuove soluzioni pulite per renderci indipendenti il più possibile dall’utilizzo di materie prime che, oltre a scarseggiare per il futuro, inquinano e ci rendono ricattabili da parte di Paesi che le commercializzano, occorra invertire assolutamente e in fretta la nostra tabella di marcia. E lo dobbiamo fare, a nostro modo di vedere, certamente con l’aiuto del nuovo ministero della Transizione Ecologica, che accompagnerà il Paese verso questa nuova frontiera, ma soprattutto cominciando ad attrezzarci sui nostri territori. Come? Cominciando a unire le forze per razionalizzare gli sprechi e mettere in comune le best pratices che ogni azienda ha maturato nel tempo (facciamo solo un esempio; la raccolta differenziata varia moltissimo tra comune e comune variando dall’85% al 55% al 70%). Sappiamo anche che queste aziende stanno investendo in mezzi, uomini, formazione e informazione per cercare di dare un servizio sempre più efficiente, così come sappiamo che riescono alla fine dell’anno ad avere anche qualche utile che poi ridistribuiscono ai comuni consorziati.

Tutto sembrerebbe in regola e ogni società può vantare nell’immediato dei risultati, anche se le tariffe a carico dei contribuenti ogni anno subiscono qualche ritocco, seppur giustificato. E ciò porterebbe a dire che PICCOLO E’BELLO e che è giusto continuare su questa strada. Noi crediamo invece, che le sfide future che questo settore richiederà non potranno più essere gestite da piccole società, bensì necessiterà un accorpamento tra di esse per poter affrontare economie di scopo e di scala sempre più impegnative. Ecco perché riteniamo necessario che nel magentino – abbiatense si formi una sola società che unendo le forze e le competenze delle tre esistenti, potrà affrontare con più serenità il futuro e fornire un servizio migliore al cittadino uscendo dalle logiche spartitorie che ognuna di queste società incorpora e che ogni partito impone.

Mentre in passato, la costituzione di queste municipalizzate fu una necessità per affrontare le sfide di allora, per il futuro occorre, così come per il passato, fare un nuovo salto di qualità attraverso un’assunzione di responsabilità da parte della classe politica che deve essere il motore che anticipa quelle necessità che torneranno a beneficio dei loro amministrati, ossia i cittadini. Di questo argomento abbiamo scritto più volte in passato senza ricevere mai un riscontro dalle Istituzioni locali. Lo riproponiamo in concomitanza delle prossime elezioni e chissà che una aspirante giunta non ritenga che questo possa essere un argomento di interesse non secondario da proporre ai cittadini.

Facciamo appello in particolare, ai nuovi sindaci di Magenta e Abbiategrasso, ma anche a tutti gli altri, attualmente soci delle municipalizzate, perché intervengano il più presto possibile su questa questione, a nostro modo di vedere prioritaria.

Robecco Sul Naviglio, 2 giugno 2022 ROBECCO FUTURA   




venerdì 27 maggio 2022

UN ANGOLO DI NAVIGLIO DA RIVALUTARE: I LAVATOI DEL CASTELLO

 


UN ANGOLO DI NAVIGLIO DA RIVALUTARE: I LAVATOI DEL CASTELLO

Vi è un’incantevole angolo della sponda del naviglio verso il parco, di fronte al Binfa Cafè, che come si può vedere dalle foto allegate, è letteralmente sommerso da arbusti: ortiche, piante, rampicanti, che non permettono più di mostrare i due lavatoi esistenti e la cinta muraria che li costeggia. Come si vede da alcune vecchie foto, questi lavatoi erano diversi uno dall’altro; uno tradizionale, dove si lavava con il brelin (vedi foto), mentre con l’altro si lavava rimanendo in posizione eretta. Salvato il primo e in parte, il secondo, per miracolo e per la sensibilità di qualcuno mentre il Consorzio Villoresi stava sistemando le sponde qualche anno fa, ora sono quasi completamente nascosti.

Sarebbe bello ripristinare quest'angolo storico e spettacolare, dove generazioni di donne in particolare, hanno consumato parte della loro giornata, chiacchierando anche, ma soprattutto lavando panni e sudando. Basterebbe togliere tutte le erbacce e gli arbusti, tagliare l’unica betulla rimasta delle vecchie presenti nel parco e sostituite con tigli, far riaffiorare o rimettere i gradini che scendevano verso i lavatoi, mostrare la cinta e magari farci dei bei murales colorati. Crediamo inoltre che questo intervento si possa fare senza un grande dispendio di energie e costi, restituendo così alla vista dei robecchesi, e dei numerosissimi passanti, un ulteriore angolo da ammirare, che valorizzerebbe ancor di più tutto ciò che già il contesto offre.

Chiediamo che l’Amministrazione Comunale intervenga al più presto, restituendoci la possibilità almeno di vedere, visto che i cancelli proibiscono ormai di avvicinarsi all’acqua e di toccare, questi storici manufatti che hanno accompagnato per secoli la vita di molte generazioni.

MAGENTINO – ABBIATENSE : LUOGO DI CULTURA E TURISMO LENTO PER I GIOVANI

 



MAGENTINO – ABBIATENSE : LUOGO DI CULTURA E TURISMO LENTO PER I GIOVANI

A costo di essere ripetitivi, ci piace insistere su un tema che purtroppo, le amministrazioni locali non prendono in seria considerazione. Ossia la possibilità di un rilancio del nostro ambito metropolitano Magentino-Abbiatense, anche attraverso una nuova forma di muoversi in libertà  denominata slow tourism. Un modo di affrontare le vacanze, anche brevi, a piedi, in bici, a cavallo, alla ricerca di location che permettano di coniugare cultura, relax, divertimento e buona tavola.

Lo spunto viene dall’ultima borsa del turismo che si è tenuta a Milano il mese scorso, dove si è evidenziato proprio quest'aspetto in Lombardia, dove si punta al mercato del turismo green abbinato ai matrimoni e alla cultura. Ciò che più colpisce è che la così detta generazione Z (nati tra il 1997 e il 2000), non solo locale ma globale, punta a un turismo sostenibile, innovativo e responsabile. Una delle mete preferite rimane l’Italia e i suoi borghi. Ebbene, non possiamo rilevare come il Magentino-Abbiatense abbia tutti i numeri, attraverso le caratteristiche che ogni singolo comune dei ventotto che ne fanno parte, per proporsi al mercato come leader indiscusso all’interno della città metropolitana.

Certo occorre che il “pubblico” supporti , attraverso un coordinamento univoco, tecnologico, pratico e sburocratizzato il più possibile, in collaborazione con la grande città di Milano, tutte quelle iniziative che poi i privati e le associazioni come le Proloco dovranno creare sul territorio. A questo proposito, se vogliamo puntare al mercato dei giovani turisti, dobbiamo avere la possibilità di una ricezione che vada in tal senso. Che bello, infatti, sarebbe, avere un ostello della gioventù al primo piano del nostro castello a Robecco, con la possibilità di accogliere un pullman di ragazzi, offrire loro la possibilità di vedere le nostre ville, i nostri monasteri e le nostre vallate, pranzare e cenare nei nostri ristoranti, solo per fare qualche esempio.

Noi crediamo che questa guerra e soprattutto la pandemia, abbiano ulteriormente rafforzato la voglia di riscoprire i nostri luoghi, di vivere all’aria aperta a pochi chilometri da casa, di confrontarsi con la cultura e la storia che ci hanno lasciato le precedenti generazioni. Turismo lento non vuol dire solo relax (certo ci sarà sempre chi passerà in bici a velocità supersonica senza guardarsi attorno), ma soprattutto contemplazione, che si sa, è l’anticamera della meditazione.

Noi continuiamo a crederci e speriamo che le istituzioni locali sappiano sempre più fare squadra e operare un salto di qualità operativo, perché questo settore potrebbe rivelarsi importante anche per nuove attività e posti di lavoro.

Robecco Sul Naviglio,  19 maggio 2022                   ROBECCO FUTURA

mercoledì 4 maggio 2022

AUTOSTRADA GENOVA – LUGANO


 


AUTOSTRADA GENOVA – LUGANO


Si è tenuta sabato 9 aprile scorso una manifestazione ad Abbiategrasso per la tutela del Paggianunz, il verde che si trova a ridosso dell’Annunciata e minacciato di colate di cemento, e dell’eventuale nuova tangenziale targata A.N.A.S. Vigevano-Malpensa.

Nel ribadire la nostra contrarietà per una struttura mastodontica e sovradimensionata per il nostro territorio, vogliamo, a solo titolo d'informazione e perchè il dibattito sulla tangenziale non si riduca a uno sterile NO TANG – SI TANG, bensì per apportare massa critica alla discussione, raccontare un pezzetto di storia, che può servire a chiarirsi le idee.

Siamo nell’anno del Signore 1951, e il Comune di Robecco, in data 16 luglio, scrive con urgenza all’Amministrazione Provinciale di Milano quanto segue: “ OGGETTO: Autostrada Genova-Lugano. Questo Comune ha in corso lo studio del progetto esecutivo per l’imminente costruzione dell’acquedotto e fognatura e gradirebbe conoscere da codesto ufficio tecnico il tracciato dell’Autostrada Genova-Lugano ed eventuali strade in rettifica dell’attuale Abbiategrasso-Magenta, e se sarà suscettibile, nel prossimo avvenire, che abbia esecuzione allo scopo di formare un tracciato stradale del piano regolatore e fissare l’ubicazione del pozzo serbatoio, stante che il comune ha una sola via di comunicazione tra Magenta e Abbiategrasso, e necessita studiare una deviazione della circonvallazione stradale per far luogo all’esecuzione dei lavori. Nell’attesa di Vs. gradite comunicazioni, con cortese sollecitudine ringrazio e porgo distinti saluti. Firmato Sindaco De Bernardi”.

Il 26 luglio 1951 la Provincia risponde: ” Per eventuali notizie riguardanti l’Autostrada Genova-Lugano occorre rivolgersi all’A.N.A.S. di Milano. Nessun progetto di rettifica è allo studio presso Ufficio, riguardante il tronco Abbiategrasso-Magenta”.

Il 31 luglio 1951 il Sindaco De Bernardi inoltra all’A.N.A.S di Milano. la stessa lettera inviata a suo tempo alla Provincia, e, per quanto ne sappiamo non ha mai ricevuto risposta. Abbiamo però altre informazioni riguardanti il collegamento in oggetto nel decennio successivo; il piano di fabbricazione del comune di Robecco prevedeva il passaggio della strada tra Robecco e Castellazzo (tanto che l’allora ditta Ciaramella, poi Ametek si collocò proprio a ridosso per comodità) e inoltre molti ancor oggi si ricordano che la strada era picchettata e segnata quindi materialmente sul terreno l’eventuale passaggio.

Partendo dal presupposto che per nostra fortuna quest'autostrada non è mai stata costruita, non possiamo però non sottolineare come questo scambio epistolare rilevi due incontrovertibili questioni sulle quali dobbiamo seriamente confrontarci, sgombrando la mente da preconcetti e storture che non portano a nulla. La prima riguarda l’esigenza, già abbozzata subito nel dopo guerra, di collegare il porto di Genova con Malpensa per poi arrivare alla Svizzera. La seconda, conseguenza della prima, è che quest’autostrada, come ora il progetto A.N.A.S., non è nata per risolvere la Circonvallazione di Robecco, bensì in un’ottica ben più ampia. Tanto che, guarda caso, il tratto che da Magenta va alla Malpensa è stato fatto senza che nessuno opponesse resistenza, anzi… Meditiamo, e con la speranza che presto ritorni la pace in Europa, sarebbe opportuno chiarirci le idee con un confronto serio e costruttivo, almeno a Robecco.

Come sempre: IN MEDIO STAT VIRTUS

Robecco Sul Naviglio, 4 maggio 2022

ROBECCO FUTURA    




domenica 10 aprile 2022

LA VALLATA DEL PARCO DEL TICINO: UNO SCRIGNO NATURALE


 

LA VALLATA DEL PARCO DEL TICINO: UNO SCRIGNO NATURALE



Crediamo che chiunque decida di partecipare alla vita politica e amministrativa del proprio comune debba necessariamente avere conoscenza, anche a grandi linee, della storia, della cultura, dell’economia, delle caratteristiche del territorio stesso e di quello circostante e delle loro potenzialità. Senza queste basi, diventa difficile per chiunque riuscire mettere sulla carta un serio programma amministrativo che vada al di là della normale pratica amministrativa.

Questi sono i presupposti perché si riesca a dare alla comunità amministrata una strategia di lungo respiro che, nel giro di qualche anno, a volte decenni, possa cambiare il volto, in senso positivo, della comunità stessa.

Solo a titolo di esempio: come sarebbe adesso Robecco, se nel 1995, con un programma elettorale di questo tipo, l’allora compagine di Insieme per Robecco, Sindaco Bertolini, non avesse messo in campo tutte le strategie necessarie, assieme ad alcuni comuni limitrofi e la Regione Lombardia, per dare una svolta epocale con il Piano Riscopriamo il Naviglio Grande? Operazione che ha permesso a Robecco di diventare uno dei borghi più belli e visitati del circondario. Ma l’amministrazione Bertolini aveva un altro piano nel cassetto, il PIANO VALLATA, che purtroppo, con il cambio di amministrazioni è sempre rimasto lì. Ora, finalmente, dopo anni, merito dei singoli imprenditori, della Proloco di Robecco, del Parco del Ticino, che hanno dato nuovo risalto e slancio a una serie di passeggiate organizzate da guide preparate e competenti, tra le quali la robecchese Claudia Tramarin, si stanno riscoprendo angoli naturalistici incantevoli, abbinati a visite culturali di notevole interesse. Visite guidate che stanno sempre più crescendo e che vedono la partecipazione di molte persone del territorio e finalmente anche di abitanti di Robecco desiderosi di conoscere angoli magici spesso a loro sconosciuti. Percorsi e visite in alternativa a quelle ormai famose sui navigli, che offrono moltissimi spunti alla contemplazione e allo spirito, oltre che far bene alla salute.

Certo questa riscoperta è solo l’inizio, perché di cose da fare ce ne sono ancora tantissime, a partire dal collegamento tra le frazioni, alla pubblicizzazione, a nuove iniziative economiche, alla rivalutazione della centuria romana (i ragazzi delle medie hanno fatto un progetto presentato al F.A.I. Fondo Ambiente Italiano), ecc.

E’ chiaro però che questa nuova possibilità non possa essere lasciata solo alla buona volontà dei singoli, ma aiutata, coordinata, supportata, da parte dell’amministrazione comunale che si deve fare parte attiva. Come? Innanzitutto crederci, (e sappiamo che l’attuale maggioranza, come noi, crede in questo progetto). Aprire un tavolo di lavoro ad hoc che coinvolga anche rappresentanti delle minoranze, le associazioni territoriali che già operano nel settore con l’aiuto esterno di professionisti urbanistici e naturalistici e altri competenti in materia, al fine di disegnare un percorso di valorizzazione, rilancio e tutela di uno scrigno invidiabile che ci è stato regalato dalla natura e dalla mano dell’uomo.

Prepariamo un lavoro per il futuro dei nostri giovani, non continuiamo a rimandare le troppe questioni lasciate sotto il tappeto (vedi mozione sul clima votata all’unanimità in Consiglio Comunale e lasciata in sospeso), attrezziamoci perché questa possibilità potrà tornarci utile in un futuro non troppo lontano. I visitatori del Parco del Ticino sono ormai oltre 700.000 l’anno, e se a questi sommiamo tutto il turismo milanese, è chiaro che, come anche da un punto di vista di ritorno economico, è una scommessa che dobbiamo certamente fare.

E allora FORZA. Noi ci siamo.



ROBECCO FUTURA

Robecco Sul Naviglio 9 aprile 2022


lunedì 4 aprile 2022

ELEZIONI AD ABBIATEGRASSO E MAGENTA: APPELLO AI CANDIDATI

 



ELEZIONI AD ABBIATEGRASSO E MAGENTA: APPELLO AI CANDIDATI

Si terranno il prossimo 1
2 giugno le elezioni nelle menzionate città, che per loro natura, sia territoriale sia per numero di abitanti, sono i due capisaldi del nostro ambito territoriale metropolitano: MAGENTINO-ABBIATENSE che ad oggi si configura solo come entità astratta più che entità istituzionale sovra comunale. Istituita perlopiù da una riforma dello Stato frettolosa e imprecisa, in parte ancora incompiuta.

Le prime elezioni comunali post pandemia, anzi, per la verità ancora con una pandemia non del tutto debellata e ancora molto insidiosa, e con una guerra in Europa che non sappiamo quando e come finirà.

Questi due elementi, non trascurabili, volenti o nolenti, influiranno certamente sull’assetto politico amministrativo di ogni comune, a partire dai bilanci e dalle possibilità, a breve, di effettuare investimenti. Infatti, le poche risorse disponibili sono state, e saranno, utilizzate per andare incontro alle fasce più deboli, ai servizi sociali e scolastici, alla gestione degli edifici comunali: pensiamo solo alle bollette del gas.

Questa situazione finanziaria, non ci deve fermare ed è opportuno che, in attesa di tempi migliori, si cominci a programmare il futuro del nostro territorio in termini di servizi e infrastrutture. Naturalmente non vogliamo entrare nel merito delle singole proposte locali dei candidati, ma cercare di suggerire ai candidati sindaci di tutti gli schieramenti, che il futuro dovrà necessariamente confrontarsi sempre più con un ambito territoriale, che all’interno della città metropolitana, non ha paragoni in termini di verde, di storia, di cultura, di bellezze naturalistiche, di corsi d’acqua, ecc. In questo può darci una grossa mano, il PNRR, che ci mette a disposizione, a fronte di progetti seri, credibili e sostenibili, i soldi necessari per realizzarli. Di cose da fare ce ne sono tante, da quelle in sospeso da decenni, come il raddoppio della ferrovia Milano-Mortara, o la tangenziale.

Soprattutto, l’appello che vogliamo fare ai candidati sindaci di questi due entità capoluogo del nostro territorio, è la richiesta di un cambio di mentalità rispetto alla programmazione territoriale e che di questa si facciano carico, in nome e per conto anche degli altri 26 comuni del proprio ambito.

Occorre, a nostro modo di vedere, una progettualità che coinvolga tutto il magentino abbiatense per decidere tutti assieme, cosa vogliamo farne del nostro territorio, quale vocazione dargli, quale qualità della vita ritagliarci ecc.

Sorgono allora spontanee alcune domande: possiamo andare avanti ancora a sottrarre terreno all’agricoltura per costruire inutili e ingombranti centri commerciali? Non bastano quelli che ci sono? Vogliamo che tutto diventi come la statale 11nei pressi di Magenta e Corbetta? Dobbiamo continuare ancora a dare spazio a mega strutture logistiche per portare a casa qualche onere di urbanizzazione che servirà poi solo a loro? O vogliamo recuperare il nostro patrimonio edilizio? Sentiamo parlare ancora di Piani Generali del Territorio da parte dei candidati; non sarebbe ora invece di abolirli e di farne uno unico territoriale che ci detti regole comuni di tutela e protezione?
Per quanto riguarda i servizi, dobbiamo andare avanti ancora un po con tre aziende multi servizi ASM, AMAGA, CONSORZIO NAVIGLI, oppure decidiamo di farne una sola per tutto il territorio?

Ci sarebbero molte altre questioni, ma queste bastano per farci capire come le due città di Magenta e Abbiategrasso, dovranno essere il motore di questo nuovo sviluppo del territorio in senso ecologico (che non vuol dire NO a tutto ma SI alle cose fatte bene), e i loro candidati dovranno essere consapevoli che non si potrà e non si dovrà più ragionare solo in termini localistici, ma con un afflato territoriale che vada oltre i singoli interessi.

Ci aspettiamo dai candidati sindaci un’assunzione di responsabilità che vada al di là del loro ambito comunale e coinvolga anche il futuro di un’area, il magentino abbiatense, che ha necessità di essere rivalutato per diventare attrattivo, darsi un’etica del vivere bene, creare ricchezza in ogni senso, da lasciare alle future generazioni.

In particolare poi ai candidati sindaci del centrosinistra e del PD che come partito, già da diversi anni, abbiamo attivato i tavoli di lavoro territoriali per arrivare con una proposta organica e un' idea comune sul nostro territorio che ha tutte le carte in regola per DIVENTARE IL PARCO DELLA CITTA’ METROPOLITANA.


Robecco 04 aprile 2022 

 LISTA ROBECCO FUTURA

sabato 19 febbraio 2022

Robecco Futura propone l'intitolazione della sala riunioni delle associazioni presso il municipio a Gino Strada fondatore di Emergency.

 

Foto di Matteo Masolini - Gino Strada #3, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13499350

Robecco Futura propone l'intitolazione della sala riunioni delle associazioni presso il municipio a Gino Strada fondatore di Emergency.

E' sufficiente dare una scorsa al curriculum vitae di Gino Strada, che Emergency ha pubblico sul suo sito internet, per capire che quando si parla di Gino Strada si parla di una persona straordinaria che ha messo tutta se stessa al servizio dell'umanità.

Gino Strada, alle anagrafe Luigi Strada, nasce a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il 21 aprile 1948.

Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano e si specializza in Chirurgia d’Urgenza su cui fonderà la sua esperienza professionale, di vita civile, umana e politica.

Per completare la formazione da medico-chirurgo, negli anni Ottanta vive per 4 anni negli Stati Uniti, dove si occupa di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone presso le Università di Stanford e di Pittsburgh. Si sposta poi in Inghilterra e in Sud Africa, dove svolge periodi di formazione presso l’ospedale di Harefield e presso il Groote Schuur Hospital di Città del Capo.

Nel 1988 decide di applicare la sua esperienza in chirurgia di urgenza all’assistenza dei feriti di guerra. Negli anni successivi, fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia.

Nel 1994, l’esperienza accumulata negli anni con la Croce Rossa spinge Gino Strada, insieme alla prima moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, a fondare EMERGENCY, Associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Il primo progetto di EMERGENCY, che vede Gino Strada in prima linea, è in Ruanda durante il genocidio. Poi la Cambogia, Paese in cui resta per alcuni anni.

Nel 1998 parte per l’Afghanistan: raggiunge via terra il nord del Paese dove, l’anno dopo, EMERGENCY apre il primo progetto nel Paese, un Centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir.

Gino Strada rimane in Afghanistan per circa 7 anni, operando migliaia di vittime di guerra e di mine antiuomo e contribuendo all’apertura di altri progetti nel Paese.

Dal 2005 inizia a lavorare per l’apertura del Centro Salam di cardiochirurgia, in Sudan, il primo Centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa. Nel 2014 si reca in Sierra Leone, dove EMERGENCY è presente dal 2001, per l’emergenza Ebola.

EMERGENCY ha curato oltre 11 milioni di persone. L’utilizzo dei fondi e la ripartizione delle spese nei progetti sono da sempre resi pubblici nel bilancio disponibile sul sito dell'organizzazione e nel report di sostenibilità della stessa.


“Quel che facciamo per loro, noi e altri, quel che possiamo fare con le nostre forze, è forse meno di una gocciolina nell’oceano. Ma resto dell’idea che è meglio che ci sia, quella gocciolina, perché se non ci fosse sarebbe peggio per tutti. Tutto qui. È un lavoro faticoso, quello del chirurgo di guerra. Ma è anche, per me, un grande onore.” Gino Strada

Lettera da un chirurgo di guerra, trascrizione da “Pappagalli Verdi”



Gino Strada si è spento il 13 agosto 2021, Il 2 novembre 2021, il nome di Gino Strada è stato iscritto sulla lapide del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano un luogo di tumulazione dei milanesi (di nascita o d'adozione) "illustri" o "benemeriti".

Con la nostra mozione chiediamo che l'amministrazione si attivi affinché la saletta riunioni destinata alle associazioni in municipio venga dedicata a Gino Strada per la sua straordinaria opera di volontariato, di umanità e umiltà, su cui ha speso degnamente un' intera vita con coerenza e senza risparmiarsi nulla. A Gino Strada va sicuramente il nostro più sentito ringraziamento. Non è molto per quanto ci riguarda ma un punto di inizio per consegnare alle future generazioni il ricordo di un uomo straordinario.




Robecco Futura


venerdì 18 febbraio 2022

IL PRIVILEGIO DI “ESSERE” MAGGIORANZA E LA FATICA DI “ESSERE” OPPOSIZIONE

 



IL PRIVILEGIO DI “ESSERE” MAGGIORANZA E LA FATICA DI “ESSERE” OPPOSIZIONE


Sgombriamo subito il campo; aver vinto le elezioni ed essere indicati dai cittadini ad amministrare Robecco è non solo un privilegio, ma una grande fatica e una notevole responsabilità. Nel bene e nel male, d’accordo o meno sulle scelte politiche( altra cosa sono poi i risultati), chi amministra sta mettendoci del suo, sia in termini di tempo, che d’impegno, che di passione ecc., perciò dobbiamo essere loro grati per quello che riescono a fare, tenuto conto anche della pandemia che in questi due anni non ha certamente aiutato.

Se amministrare, è una fatica, ancor più lo è per le opposizioni consiliari, spesso tagliate fuori dal contesto amministrativo, dalle poche scelte fatte e soprattutto dalle prospettive da dare a Robecco. Tutti hanno spesso ricordato che dalla pandemia, si sarebbe usciti stando uniti e lavorando assieme per il così detto “bene comune”. Ebbene, mai come ora questi concetti si sono dimostrati ipocriti e, all’approssimarsi della primavera, chi detiene il potere ritorna a far valere il privilegio di essere stati eletti e di fare a meno delle altre forze politiche. Normale, direbbe qualcuno, è sempre stato così, in fondo chi ha vinto le elezioni ha il diritto-dovere di amministrare senza coinvolgere gli altri e decidere come pare a piacimento. Ed è qui, però, che l’ipocrisia diventa ancora più misera. Infatti, quello che più rattrista è vedere come forze politiche e soprattutto persone che ora hanno il privilegio di governare Robecco, quando erano all’opposizione, si lamentavano in modo piuttosto duro e a ragion veduta, perché la maggioranza di allora si comportava esattamente come si comportano loro adesso, dimenticando di essere stati a loro volta minoranza e la “fatica” di esserlo. Eppure, nella vita le lezioni dovrebbero servire, ma evidentemente non sono bastate.

Come dovrebbe comportarsi allora una persona che ha fatto opposizione e che ora sta governando? Facile, non facendo come hanno fatto gli “altri” che loro stessi hanno criticato. In che modo? Facile, cercando la collaborazione, sedersi attorno ad un tavolo (forse deve ancora essere costruito) e mettere sul piatto i vari progetti che s'intendono realizzare per il famoso e ormai trito “bene comune” di Robecco. Ci viene in mente solo un punto: il P.N.R.R., ossia il così detto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e solo questo basterebbe per coinvolgere le forze politiche presenti in consiglio comunale, salvo che si ritenga che a Robecco non ci sia nulla da fare, o che la maggioranza pensi di essere attrezzata per farlo da sola.

Facile allora? Noi crediamo che in generale non ci sia nulla di facile ad amministrare un comune. Proprio per questo, se nei municipi, anzichè continuare a ragionare a colpi di maggioranza sensu lato, si andasse invece a ricercare la collaborazione, a renderla fattiva, a mischiarsi e contaminarsi, scontrarsi sulle idee e proposte, forse il famoso “bene comune” ne trarrebbe vantaggio. E quest’operazione di partecipazione deve partire da chi ha il privilegio di poterlo fare, ossia di chi ha il coltello dalla parte del manico, cambiando radicalmente l’approccio con le minoranze, non per togliere loro la fatica della proposta e del controllo, ma per dare loro quella dignità che loro stessi, quando era minoranza auspicavano.

E allora, in questo momento storico in cui si deve costruire il futuro di Robecco e dei nostri cittadini, specialmente i più giovani, non sarebbe il caso di abbandonare l’ipocrisia e uscire dal riccio del privilegio? Robecco Futura, nonostante le varie proposte fatte e sempre rifiutate, non si scoraggia e rimane sempre in felice attesa di poter collaborare e soprattutto di mettere in campo le proprie idee per il “bene comune”.


Robecco Sul Naviglio, 18-2-2022 ROBECCO FUTURA

domenica 30 gennaio 2022

CITTADINANZA ONORARIA A BENITO MUSSOLINI: E A ROBECCO SUL NAVIGLIO?

 

Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2168562


Robecco Futura, con una interrogazione a risposta scritta, chiede una verifica dell'archivio storico del Comune


Tra il 1923 e il 1924 molte città italiane concessero la cittadinanza onoraria al Duce. Un secolo dopo, e la notizia è stata ampiamente diffusa da stampa e televisioni oltre che discussa in molti dei consigli degli stessi comuni interessati, troppe amministrazioni non gliel'hanno ancora revocata nonostante la Costituzione italiana faccia dell'antifascismo uno dei suoi valori fondanti.

Da un punto di vista storico il periodo che va dal1923 al1924 non è un semplice biennio qualunque. Sono gli anni dell’arresto di Piero Gobetti, delle bastonature e dell’olio di ricino, degli assalti squadristi ai giornali dell’opposizione, dell’assassinio di Giovanni Minzoni, dell’aggressione a Giovanni Amendola. Sono gli anni delle elezioni che, complice la legge Acerbo, assicurano ai fascisti la maggioranza del Parlamento, della censura sui giornali.

Sono, ancora, gli anni segnati dall’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, reo di aver accusato in Parlamento i fascisti di aver compiuto intimidazioni e violenze di ogni tipo pur di vincere le elezioni. Quel biennio nero avrà il suo esito finale il 3 gennaio 1925 con il famoso e cupo discorso di Mussolini alla Camera: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”.

Questo riconoscimento venne conferito al Duce d’Italia relativamente alla sua posizione e all’enfasi collettiva che vigeva in quel momento storico, nonostante la sua gravità, per la sua “seducente” figura. Niente di nuovo, naturalmente. Ciò è avvenuto e avviene,purtroppo, tuttora in molti regimi o democrazie pseudo tali, come Russia, Cina, Turchia, Corea del Nord, Cuba o altre nazioni, dove il culto della personalità porta ad immortalare il leader del momento e innalzarlo al pari di un Dio.

Ma i valori e i diritti che stanno alla base delle grandi democrazie occidentali, compresa quella italiana nata proprio dall'antifascismo, pur con molti difetti, ripudia questo mondo, e seppur con grande fatica cerca giorno per giorno di costruirne uno migliore, ben sapendo che la democrazia è effimera e la si può perdere da un momento all’altro.

Per questo, come gruppo politico Robecco Futura, abbiamo chiesto in una interrogazione con risposta scritta all'amministrazione, una verifica degli archivi comunali su questa eventuale onorificenza e in caso di affermativo riscontro che intenzioni ha l'amministrazione dopo il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, conferita all’unanimità dal nostro Consiglio Comunale, e da lei stessa accettata, accomunati nel dolore e nella testimonianza delle tragiche giornate del 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, da cui a Robecco è stata conferita la Medaglia d’Argento al valor civile di cui andiamo fieri.

Rimarchiamo che la nostra proposta non è un processo storico a chi eventualmente ne abbia dato seguito a suo tempo, qualora si riscontrasse questa probabilità sussista, ma per rendere giustizia ai cittadini robecchesi e ai parenti delle vittime delle stragi nazifasciste, ma soprattutto perché ciò, risulterebbe assolutamente in contrasto con il conferimento della cittadinanza alla Senatrice Segre.




Robecco Futura










venerdì 21 gennaio 2022

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!


27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!

La memoria, si sa, è labile, si fa in fretta a dimenticare le cose che non ci piacciono o che ci danno fastidio perché ci fanno pensare. Meglio allora soprassedere e lasciar scorrere nella mente cose più amene e divertenti, cose che ci tengono su di corda, ci danno carica per affrontare anche questi momenti difficili offuscati dal Covid. Allora, mettiamo da parte la Giornata della Memoria; in fondo a cosa serve? Ormai certe cose non succedono più, abbiamo cose più importanti da risolvere, cose che riguardano la nostra vita quotidiana. La sensazione che si avverte nell’aria è proprio quella di chi pensa: si, si ,va bene la Giornata della Memoria, lo sappiamo cos’è, ma ora abbiamo altro da fare. Ecco che allora, quello che dovrebbe essere un momento di riflessione diventa un momento di “fastidio”.

Ma noi, non vogliamo cedere a questa indifferenza, a questo modo di approcciare uno dei cardini portanti della memoria, come la Shoah. Vogliamo testardamente, con molta modestia, non passare dalla parte degli smemorati, e gridare a voce alta che ora più che mai è il momento di ricordare, non solo quella tragedia, ma di scegliere da che parte politica stare. Ossia di chi sceglie ancora oggi di stare con chi a volte ha il coraggio di negare quei tragici fatti, oppure ha fatto una scelta di campo definitiva, situandosi politicamente all’interno di un contesto politico che accomuna coloro che non solo vogliono ricordare ma si danno da fare tutti i giorni perché certi fatti non succedano più.

La memoria non è solo esercizio fine a se stesso, ma la necessità di saper scorgere chiaramente tra due posizioni, chi sta dalla parte del giusto e chi no. La memoria non è solo passato, ma futuro. Ultimamente, c’è chi tende non più a distinguere tra destra e sinistra, ritenute categorie generiche e ormai superate, ma tra giusto e sbagliato. Se una cosa è giusta, dicono costoro, è giusta sia che sia di destra o di sinistra o viceversa. Purtroppo in una società liquida (IL CAMBIAMNTO E’ L’UNICA COSA PERMANENTE E L’INCERTEZZA E’ L’UNICA CERTEZZA), questo modo di pensare ha avuto buon gioco e la gente, quella che va ancora a votare, sempre meno, spesso sceglie per partiti che non hanno ne arte ne parte, sia a livello nazionale che comunale. Noi pensiamo invece che, prima della cosa giusta o sbagliata, occorra un’appartenenza di campo, che prima ancora del giusto o sbagliato, si alimenta di valori e ideali che sono molte volte, in certi casi quasi sempre, contrapposti. Governare o amministrare senza questa consapevolezza e senza dichiarare la propria appartenenza politica significa svilire se stessi prima di tutto e poi la politica stessa, che nonostante tutti i difetti che può avere, è il succo del nostro vivere. Occorre coraggio dichiarare da che parte stare lo sappiamo, ma è indispensabile per far si che poi la memoria non rimanga solo sterile esercizio mnemonico.

Ringraziamo perciò anche l’amministrazione comunale, che ha visto Robecco ferita due volte da tragedie bestiali nazifasciste, il 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, per ricordare tutti gli anni questa ricorrenza, nonostante i problemi connessi al covid. Nel contempo ci permettiamo di fare una proposta: dopo il gemellaggio con Kalha, perché non cominciare a portare i nostri studenti a visitare i campi di concentramento?


21-1-2022 ROBECCO FUTURA