martedì 29 settembre 2020

UN NUOVO PIANO URBANO DEL TRAFFICO

 


UN NUOVO PIANO URBANO DEL TRAFFICO

Fra i vari spunti che l’emergenza Covid 19 ci pone davanti, il ripensamento della mobilità e dell’urbanistica delle nostre città e nei borghi è uno dei più significativi.

Le costrizioni dovute al covid hanno aperto la strada allo smart-working, al recapito dei beni di consumo a casa, all’utilizzo di mezzi alternativi come i monopattini, le biciclette assistite ecc. Tutto ciò comporta, a nostro modo di vedere, una revisione della mobilità generale e di quella locale, a partire da come muoversi all’interno della propria città o borgo e di collegamento con le altre realtà del territorio.

Abbiamo già affrontato questo problema, relativamente alle piste ciclabili, dove è in atto a livello metropolitano una grande rivoluzione che dovrebbe portare, attraverso una ragnatela di piste ciclabili collegate tra di loro, a collegare l’hinterland con la grande città e con se stesso. Ma ciò non basta. Occorre che ogni comune si doti di un Piano Urbano del Traffico moderno ed efficiente che tenga conto delle nuove prospettive e dei nuovi mezzi di spostamento e dei nuovi collegamenti.

Il nostro comune, ci risulta che abbia un Piano Urbano del Traffico ormai datato che sarebbe ora di rivedere e adeguarlo alle nuove esigenze. Vi sono, infatti, alcune situazioni, sia nel centro che nelle frazioni, che andrebbero assolutamente sistemate; per altro problematiche ataviche, spesso evocate dai cittadini stessi che risiedono in certe zone. Ad esempio, perché non fare sensi unici nel centro della frazione di Casterno e Castellazzo con contestuali piste ciclo-pedonali vista l’assenza, in alcune zone, di marciapiedi? Oppure liberare alcuni passaggi che impediscono una miglior circolazione. Oppure sistemare una volta per tutte la Ripa Naviglio? Adottare una segnaletica chiara e dei sensi unici che mettano al riparo i pedoni, i ciclisti e gli avventori dei bar. Perché non mettere in pratica dei percorsi ciclabili da fare in tutta sicurezza, che colleghino il centro con le frazioni e le frazioni tra di loro senza scendere dalla bici? Perché non mettere dei rallentatori seri e duraturi o delle chicane che permettano un attraversamento del paese in modo più sicuro? Perché non intervenire su quel maledetto incrocio situato sulla strada per Magenta che ancora qualche giorno fa ci ha regalato un altro, per fortuna non mortale, incidente? Per non parlare delle strisce pedonali che non si vedono, che mancano e che nuocciono in alcuni punti? O di alcuni punti inibiti ai disabili, poco accessibili o per niente accessibili come per salire sul ponte carraio? Oppure il posizionamento di telecamere?

Come vedete gli argomenti non mancano e questi sono solo pochi esempi relativamente ad un problema che riteniamo possa influire, se studiato e applicato in modo professionale, in maniera positiva sia sulla salute che sulla soprattutto decantata sicurezza, di cui la nostra Giunta, giustamente, va sbandierando con orgoglio. Come sempre, le minoranze consiliari, come in questo caso appunto, consigliano di convocare una commissione congiunta lavori pubblici-ecologia per affrontare il problema. Noi siamo pronti, come sempre a dare il nostro fattivo contributo.


LISTA ROBECCO FUTURA

 













domenica 13 settembre 2020

PROPOSTA DI ROBECCO FUTURA SUL PONTE CARRAIO

 


PROPOSTA DI ROBECCO FUTURA SUL PONTE CARRAIO: UNA NUOVA PASSERELLA - QUELLO CHE I CITTADINI DEVONO SAPERE 
 
Della semaforazione e dell’inesistente sicurezza sul ponte carraio si è già parlato sin troppo. Ribadiamo solamente che la sicurezza è un fatto oggettivo e non soggettivo, perché se per anni non è mai successo nulla sul ponte, significa che oggettivamente non vi è un problema di sicurezza, al contrario dello svincolo di strada per Magenta dove invece vi sono stati anche incidenti mortali o presso la rotonda del cimitero che viene troppo spesso attraversata in velocità ma nessuno ancora interviene nonostante la decantata attenzione alla sicurezza! Detto questo, qualcuno potrà ribadire che non dobbiamo aspettare che succeda qualcosa ma che è bene prevenire. Da qui le transenne che in questi giorni sono state apposte sul marciapiede del ponte per rendere più sicuro il passaggio ciclopedonale e per togliere il semaforo. Ma se questo era il problema perché spendere soldi pubblici per mettere i semafori per poi toglierli e creare disagi ai cittadini e danno economico alle attività produttive? Chi paga il costo della semaforazione? Pantalone naturalmente.  Diciamo subito che su queste transenne nutriamo forti dubbi sulla loro necessità, soprattutto sulla loro agibilità da parte di persone disabili che dovessero usufruirne, sperando di essere smentiti. 
 
I cittadini devono sapere che: 1) nel lontano 1996, quando il ponte fu allargato mettendo i due marciapiedi laterali, la soprintendenza non diede il permesso di costruire una passerella sul fianco destro del ponte in direzione per Magenta, per motivi estetici, salvo poi dare l’autorizzazione di metterle qualche tempo dopo sui ponti di Ponte nuovo e Ponte Vecchio; naturalmente al comune di Robecco costò molto di più il posizionamento dei marciapiedi che non il posizionamento della passerella. Chi pagò il maggior costo? Pantalone naturalmente. 2) già allora pare non fosse stato possibile mettere transenne protettive simili a quelle messe ora, perché oltre che ritenute pericolose per il passaggio veicolare, non a norma perché non permettevano ai disabili la possibilità di passaggio e di manovra delle carrozzine.
 
Detto ciò, l’operazione messa in atto dalla Giunta comunale, risulta ancora una volta priva di quella capacità di realizzare e risolvere una volta per sempre il problema attraversamento del ponte, oltre a non avere una visione ed una strategia sul futuro di Robecco e di spendere soldi con interventi tampone. Infatti, in tempi non sospetti si prospettò la realizzazione di una passerella a fianco del naviglio, e perciò perché non riproporla? Oppure, meglio ancora, perché non fare una passerella che congiunga con l’area di Borgo Archinto, permettendo così alle persone di arrivare in piazza in tutta sicurezza, in mezzo al verde e non alle macchine? Siamo coscienti che quest’operazione comporterebbe una spesa maggiore, ma anche convinti che con un po’ di buona volontà, con tutti i soldi che sono stati messi a disposizione da parte della Comunità Europea, si riesca a recuperarne almeno una parte, per finanziare un’opera che risolverebbe il problema in modo radicale e perpetuo.  
 
Perché il Sig. Sindaco, che è anche il titolare dell’assessorato ai lavori pubblici e il vicesindaco, titolare dell’ecologia, non convocano una commissione congiunta per discutere di queste problematiche? Avremmo dato volentieri il nostro contributo. Ma evidentemente ciò non è auspicato oltre che gradito! Dice un bel proverbio: chi fa da sé fa per tre. Si è vero, ma quando si sa cosa fare!
 
ROBECCO FUTURA