domenica 30 gennaio 2022

CITTADINANZA ONORARIA A BENITO MUSSOLINI: E A ROBECCO SUL NAVIGLIO?

 

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Robecco Futura, con una interrogazione a risposta scritta, chiede una verifica dell'archivio storico del Comune


Tra il 1923 e il 1924 molte città italiane concessero la cittadinanza onoraria al Duce. Un secolo dopo, e la notizia è stata ampiamente diffusa da stampa e televisioni oltre che discussa in molti dei consigli degli stessi comuni interessati, troppe amministrazioni non gliel'hanno ancora revocata nonostante la Costituzione italiana faccia dell'antifascismo uno dei suoi valori fondanti.

Da un punto di vista storico il periodo che va dal1923 al1924 non è un semplice biennio qualunque. Sono gli anni dell’arresto di Piero Gobetti, delle bastonature e dell’olio di ricino, degli assalti squadristi ai giornali dell’opposizione, dell’assassinio di Giovanni Minzoni, dell’aggressione a Giovanni Amendola. Sono gli anni delle elezioni che, complice la legge Acerbo, assicurano ai fascisti la maggioranza del Parlamento, della censura sui giornali.

Sono, ancora, gli anni segnati dall’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, reo di aver accusato in Parlamento i fascisti di aver compiuto intimidazioni e violenze di ogni tipo pur di vincere le elezioni. Quel biennio nero avrà il suo esito finale il 3 gennaio 1925 con il famoso e cupo discorso di Mussolini alla Camera: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”.

Questo riconoscimento venne conferito al Duce d’Italia relativamente alla sua posizione e all’enfasi collettiva che vigeva in quel momento storico, nonostante la sua gravità, per la sua “seducente” figura. Niente di nuovo, naturalmente. Ciò è avvenuto e avviene,purtroppo, tuttora in molti regimi o democrazie pseudo tali, come Russia, Cina, Turchia, Corea del Nord, Cuba o altre nazioni, dove il culto della personalità porta ad immortalare il leader del momento e innalzarlo al pari di un Dio.

Ma i valori e i diritti che stanno alla base delle grandi democrazie occidentali, compresa quella italiana nata proprio dall'antifascismo, pur con molti difetti, ripudia questo mondo, e seppur con grande fatica cerca giorno per giorno di costruirne uno migliore, ben sapendo che la democrazia è effimera e la si può perdere da un momento all’altro.

Per questo, come gruppo politico Robecco Futura, abbiamo chiesto in una interrogazione con risposta scritta all'amministrazione, una verifica degli archivi comunali su questa eventuale onorificenza e in caso di affermativo riscontro che intenzioni ha l'amministrazione dopo il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, conferita all’unanimità dal nostro Consiglio Comunale, e da lei stessa accettata, accomunati nel dolore e nella testimonianza delle tragiche giornate del 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, da cui a Robecco è stata conferita la Medaglia d’Argento al valor civile di cui andiamo fieri.

Rimarchiamo che la nostra proposta non è un processo storico a chi eventualmente ne abbia dato seguito a suo tempo, qualora si riscontrasse questa probabilità sussista, ma per rendere giustizia ai cittadini robecchesi e ai parenti delle vittime delle stragi nazifasciste, ma soprattutto perché ciò, risulterebbe assolutamente in contrasto con il conferimento della cittadinanza alla Senatrice Segre.




Robecco Futura










venerdì 21 gennaio 2022

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!


27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!

La memoria, si sa, è labile, si fa in fretta a dimenticare le cose che non ci piacciono o che ci danno fastidio perché ci fanno pensare. Meglio allora soprassedere e lasciar scorrere nella mente cose più amene e divertenti, cose che ci tengono su di corda, ci danno carica per affrontare anche questi momenti difficili offuscati dal Covid. Allora, mettiamo da parte la Giornata della Memoria; in fondo a cosa serve? Ormai certe cose non succedono più, abbiamo cose più importanti da risolvere, cose che riguardano la nostra vita quotidiana. La sensazione che si avverte nell’aria è proprio quella di chi pensa: si, si ,va bene la Giornata della Memoria, lo sappiamo cos’è, ma ora abbiamo altro da fare. Ecco che allora, quello che dovrebbe essere un momento di riflessione diventa un momento di “fastidio”.

Ma noi, non vogliamo cedere a questa indifferenza, a questo modo di approcciare uno dei cardini portanti della memoria, come la Shoah. Vogliamo testardamente, con molta modestia, non passare dalla parte degli smemorati, e gridare a voce alta che ora più che mai è il momento di ricordare, non solo quella tragedia, ma di scegliere da che parte politica stare. Ossia di chi sceglie ancora oggi di stare con chi a volte ha il coraggio di negare quei tragici fatti, oppure ha fatto una scelta di campo definitiva, situandosi politicamente all’interno di un contesto politico che accomuna coloro che non solo vogliono ricordare ma si danno da fare tutti i giorni perché certi fatti non succedano più.

La memoria non è solo esercizio fine a se stesso, ma la necessità di saper scorgere chiaramente tra due posizioni, chi sta dalla parte del giusto e chi no. La memoria non è solo passato, ma futuro. Ultimamente, c’è chi tende non più a distinguere tra destra e sinistra, ritenute categorie generiche e ormai superate, ma tra giusto e sbagliato. Se una cosa è giusta, dicono costoro, è giusta sia che sia di destra o di sinistra o viceversa. Purtroppo in una società liquida (IL CAMBIAMNTO E’ L’UNICA COSA PERMANENTE E L’INCERTEZZA E’ L’UNICA CERTEZZA), questo modo di pensare ha avuto buon gioco e la gente, quella che va ancora a votare, sempre meno, spesso sceglie per partiti che non hanno ne arte ne parte, sia a livello nazionale che comunale. Noi pensiamo invece che, prima della cosa giusta o sbagliata, occorra un’appartenenza di campo, che prima ancora del giusto o sbagliato, si alimenta di valori e ideali che sono molte volte, in certi casi quasi sempre, contrapposti. Governare o amministrare senza questa consapevolezza e senza dichiarare la propria appartenenza politica significa svilire se stessi prima di tutto e poi la politica stessa, che nonostante tutti i difetti che può avere, è il succo del nostro vivere. Occorre coraggio dichiarare da che parte stare lo sappiamo, ma è indispensabile per far si che poi la memoria non rimanga solo sterile esercizio mnemonico.

Ringraziamo perciò anche l’amministrazione comunale, che ha visto Robecco ferita due volte da tragedie bestiali nazifasciste, il 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, per ricordare tutti gli anni questa ricorrenza, nonostante i problemi connessi al covid. Nel contempo ci permettiamo di fare una proposta: dopo il gemellaggio con Kalha, perché non cominciare a portare i nostri studenti a visitare i campi di concentramento?


21-1-2022 ROBECCO FUTURA    

sabato 15 gennaio 2022

ENTI SOVRACOMUNALI: SE NON CI FOSSERO STATI SAREBBE STATO MOLTO PEGGIO

 

ENTI SOVRACOMUNALI: SE NON CI FOSSERO STATI SAREBBE STATO MOLTO PEGGIO


Quando ci sono le elezioni comunali, specialmente nei piccoli comuni italiani, che sono l'ampia maggioranza dei comuni, le persone si sentono ancora in dovere di esprimere la loro preferenza di voto, e perciò le percentuali dei votanti sono mediamente ancora alte. Le stesse persone però, compresi gli eletti negli organi amministrativi dei comuni, poco s’interessano dei così detti enti sovra comunali, se non per criticarli e a volte sparare a zero inutilmente su di essi.

Per fare esempi più in grande basti pensare all’Unione Europea, al Governo, alla Regione, alla sanità o alla scuola, per non parlare del sindacato e i partiti. Astio generale che, ben veicolato, ha fatto anche la fortuna politica dei populisti nostrani.

Noi vogliamo fissare l’attenzione a quegli enti sovra comunali che toccano da vicino la nostra vita quotidiana: il Consorzio del Parco del Ticino, il Parco Agricolo Sud, la Città Metropolitana, L'Azienda Speciale Municipalizzata ASM, il Consorzio Acque Potabili CAP, il Villoresi, il Consorzio Dei Comuni dei Navigli, ecc.

Sono tutti enti che entrano nella nostra vita di tutti i giorni fornendoci servizi e provvedendo, anche se ormai non ci facciamo più caso, ad aiutarci a vivere una vita serena togliendoci alcune incombenze che, diversamente, diventerebbero gravose per ciascuno di noi (pensiamo solo ai rifiuti.).

Altri enti, pur non svolgendo direttamente servizi, svolgono un ruolo di salvaguardia importante e fondamentale per il nostro ecosistema. Pensiamo ai Parchi, nati e sorti proprio allo scopo di preservare e valorizzare i nostri territori. Parchi spesso avversati dagli stessi cittadini che li abitano, perché visti come momenti d’imposizione e divieto oltre che inefficienza, anziché di valore aggiunto.

Ebbene, questi enti sono gestiti da persone che sono elette dai rappresentanti dei comuni stessi che ne fanno parte, lasciandoli spesso poi al loro destino. Non solo, questi enti diventano, dopo l’incombenza dell’elezione, qualcosa di estraneo al comune che ne fa parte. È delegato all’ente, nel bene e nel male, la gestione, senza più interessarsene, fino a quando ci saranno le prossime cariche elettive. Non esiste ad esempio un assessorato apposito che tenga i contatti stretti con questi enti, e che cerchi di collaborare con essi. Spesso le assemblee sono un fardello ed è delegato qualcuno ad andarci ma solo perché obbligati in qualità di “soci”.

Questi enti funzionano bene? O sono solo poltrone da coprire dove sono inviati soliti noti o i “trombati” nelle elezioni precedenti? Noi crediamo che all’interno dei consigli di amministrazione di questi enti, le persone che le rappresentano siano persone capaci e competenti, ma che spesso sono lasciati da soli ad amministrare senza il confronto serio e costante dei comuni che li consorziano. Certo alcuni enti funzionano meglio degli altri, alcuni hanno delle potenzialità inespresse, altri potrebbero fare molto di più, altri fanno errori madornali, altri non riescono a comunicare bene con i cittadini, altri fanno quello che possono, ma se questi enti non ci fossero stati, a nostro avviso, sarebbe stato molto peggio

La morale di tutto quello che abbiamo detto è che noi tutti, cittadini in primis, dobbiamo avere a cuore questi enti, conoscerli, seguirli, capirne l’importanza, ma soprattutto sentirli nostri, perché, di fatto, sono nostri.

Non più “quelli del Parco Ticino” o “quelli di ASM”, o “quelli del CAP” ecc., come se fossero dei nostri avversari, ma nostri amici, colleghi che svolgono un servizio per noi.

L’appello maggiore riguarda però i nostri amministratori comunali, perché non si preoccupino solo di mettere i propri uomini nei consigli di amministrazione (così risolvono loro i problemi) ma interagiscano con i nostri enti in modo più attento e proficuo per migliorare sempre più i servizi, la competitività, il funzionamento e la solidarietà.

Soprattutto quest’ultima, perché ricordiamocelo sempre questi enti sono tutti pubblici, spesso attaccati perché inefficienti e disorganizzati, con la voglia di privatizzarli. Dobbiamo resistere a questi tentativi e riuscire a dimostrare che questi nostri Enti, nel rispetto delle regole, dei diritti dei suoi lavoratori, nella sicurezza del lavoro ecc, siano all’altezza del loro compito, tanto quanto il privato .

Per riuscirci non dobbiamo disprezzarli ma volergli bene, e soprattutto, da parte di chi è preposto al loro controllo, sentirli amici, spronarli a fare sempre meglio attraverso una continua collaborazione e supporto d'idee. Con tutti i loro pregi e difetti.

Certo, il percorso di efficientamento e razionalizzazione non deve mai arrestarsi, ma senza questi enti la nostra qualità della vita sarebbe molto peggio.

ROBECCO FUTURA



domenica 9 gennaio 2022

CONSULTE COMUNALI: STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE VERA, NON UN OPTIONAL

 


CONSULTE COMUNALI: STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE VERA, NON UN OPTIONAL

In tutti i Comuni, una volta insediato il consiglio comunale, vengono nominate le Consulte Comunali in base ad un regolamento interno che le designa secondo il regolamento in essere. 

Questi regolamenti sono stati cambiati più volte, sono discrezionali e tengono conto del grado di democraticità di chi amministra in quel momento. La proporzionalità è il metodo normalmente seguito, per cui le consulte risultano composte da cittadini nominati dai vari gruppi politici in base ai consiglieri comunali eletti. A questo metodo, se ne contrappone un altro, attuato nel 1995 dalla Giunta Bertolini, ossia quello della PARITETICITA’ tra le minoranze all’interno delle commissioni, con possibilità di nominare Presidente della commissione stessa anche un membro proposto dalle minoranze. Il motivo della pariteticità consiste nel dare la possibilità ai cittadini, scelti per competenza, di potersi esprimere sulle varie questioni e dare alla giunta i suggerimenti più appropriati. In questo modo viene esaltata quella che spesso si cita a sproposito senza davvero mai perseguirla: la PARTECIPAZIONE dei cittadini alla vita del proprio comune. Nell’ultimo consiglio comunale, causa la scissione del gruppo di centro destra che ha visto il consigliere Cavallotti uscire dal gruppo originale e costituire un nuovo gruppo, così detto misto, si è cambiato il regolamento, penalizzando il nostro gruppo di Robecco Futura, per fare spazio ai rappresentanti che Cavallotti vorrà inserire nelle consulte.

Lungi da noi il voler fare polemica vogliamo sottolineare come, dopo due anni e mezzo che i nostri rappresentanti frequentano le commissioni, riteniamo essere non etico e avvilente chiedere loro di lasciare e cedere il posto. In ambito sportivo c’è un detto : “NON SI CAMBIANO LE REGOLE IN CORSA” e questa amministrazione è cominciata con tre gruppi politici che in comune accordo hanno definito come comporre le consulte. Ora se uno dei gruppi si è diviso riteniamo che il problema debba essere risolto al loro interno senza coinvolgere gli altri gruppi. Inizialmente avevamo proposto quindi che fosse il centrodestra a dover autonomamente riequilibrare i propri rappresentanti nelle consulte presumendo che i compagni di partito di Cavallotti fossero già presenti in molte consulte. Ma pare che questa soluzione sia non praticabile. Facciamo però, come nostro uso e costume, una proposta per aggirare quest’ostacolo che può essere superato con un po’ di buona volontà da parte di tutti: anziché togliere il posto a noi di Robecco Futura per darlo al gruppo misto (che ha tutti i diritti di partecipare come noi), basterebbe correggere il regolamento e ampliare i numeri dei componenti. In questo modo si ritornerebbe anche ad alimentare la PARTECIPAZIONE dei cittadini. Del resto le consulte sono nate per questo; restringerne lo spazio anziché allargarne gli orizzonti non può che far male alla democrazia e alla politica. Invitiamo infine la maggioranza a considerare con più attenzione e sollecitudine le proposte di modifiche al regolamento delle consulte che mesi fa abbiamo depositato, per renderle più funzionali, incisive e frequentate, seguendo i principi della democrazia partecipativa. Crediamo che un po’ di coraggio e di apertura da parte di tutti non possa che farci bene.


 LISTA ROBECCO FUTURA

sabato 8 gennaio 2022

Sergio Sinigaglia nuovo Segretario Partito Democratico di Robecco sul Naviglio


Dopo le dimissioni del Segretario Edoardo Martella, a seguito del suo trasferimento all'estero per motivi di lavoro, il Coordinamento del Circolo nomina nuovo Segretario Sergio Sinigaglia con lo scopo di portare il partito locale al cogresso anticipato.

"Questo che si apre è un passaggio politico obbligato visto che il circolo è vivo e fortemente radicato sul territorio", afferma Sergio Sinigaglia durante una prima riunione interna con il coordinamento del partito locale, e prosegue: "con il responsabile degli enti locali del Partito Democratico Milano Metropolitana, Paolo Razzano, ci siamo confrontati e deciso che appena le condizioni sanitarie lo permetteranno il PD robecchese celebrerà il suo congresso."

Ci sono già nomi di eventuli candidati alla Segreteria?
  
Al momento l'unico nominativo in campo è il mio, ma se si dovessero presentare nuove cadidature la discussione e il dibattito interno non potrebbero che uscirne arricchiti e il partito nel suo insieme rafforzato. Ricordiamo a tutti che il Partito Democratico è un partito plurale in cui sono confluiti pensieri e idee politiche che hanno fatto la storia del 900. Talvota fronteggiandosi aspramente, ma sempre riconoscendosi in quell'unico valore condiviso che è la Democrazia. Il Partio Democratico è ancora oggi, nonostante le legittime difficoltà, la casa dei Riformisti e Democratici.

Il Partito Democratico robecchese è anche azionista di maggioraza della lista civica Robecco Futura, che non ha purtroppo brillato nelle ultime elezioni. Quali saranno gli equlibri interni alla lista dopo questo passaggio di testimone da parte del Segretario uscente Edoardo Martella?

Come Partito Democratico robecchese abbiamo condiviso, passo dopo passo, tutte le scelte che Edoardo ha portato avanti. Sui motivi che le hanno determinate non vogliamo più tornarci. Siamo una lista di cetrosinistra di minoranza all'opposizione. Come già affermato da Pietro Caruso nel suo discorso di insediamento all'indomani del voto, la nostra sarà e continuerà ad essere un' opposizione costruttiva e collaborativa ma critica su ciò che non ci convince e non condividiamo. 
Il termine "azionista" riferito a un partito non mi piace,  un partito è fatto di persone, idee e valori condivisi, non di capitali da investire o dividendi a cui puntare. Lasciamolo al campo della finanza e dell'economia a cui appartiene. 

Pietro Caruso si è dimesso a circa metà mandato dalla carica di Consigliere e capogruppo della lista Robecco Futura di cui è stato candidato Sindaco.
Oltre al ruolo di Segretario politico del PD locale ora rappresenti anche Robecco Futura in Consiglio Comunale.

Premesso che non voglio ritornare nemmeno sulla sterile polemica del gruppo di maggioranza che temeva di non vedere più rappresentata Robecco Futura in Consiglio Comunale. Non si preoccupino per noi. Le dimissioni di Pietro seguono in reltà una scelta politica ben precisa. In primis quella di dare maggiore visibilità istituzionale alla prima forza politica della lista, il Partito Democratico. Robecco Futura nasce come lista di centrosinistra. Nonostante i balletti preelettorali di qualcuno, i tempi ristretti e le mille difficoltà nel rispetto delle procedure burocratiche, siamo partiti, tardi ma siamo partiti, e un buon numero dei nostri cittadini ha creduto in questo progetto, permetendoci di essere presenti in amministrazione. In campagna elettorale abbiamo in parte anticipato quello che potrebbe essere il futuro sviluppo, non solo di Robecco, ma dell'intera area omogenea in cui e inserita. Per arrivarci però occorre una nuova mentalità da parte di chi l'amministra nei singoli comuni che la compongono. Come lista, qualche mese fa abbiamo girato a tutte le amministrazioni interessate un documento che era insieme anche proposta politica trasversale. Lavorare tutti insieme verso un unico obiettivo come già altri territori, anche nazionali oltre che europei, hanno a loro modo fatto: fare dell'est Ticino "Il giardino di Milano". In secondis, proprio perchè crediamo davvero inquesto progetto, come lista civica Robecco Futura, insieme al Circolo PD Robecco sul Naviglio, avvieremo,  a breve, un giro di consultazioni con gli organi di governo della nuova "Milano Città Metropolitana" che ponga al centro del confronto il futuro del nostro territorio e dell'ambito metropolitano in cui è inserito. Le elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano si sono tenute domenica 19 dicembre 2021.
Il Consiglio metropolitano è organo elettivo di secondo grado, composto dal Sindaco Metropolitano, Giuseppe Sala, che ad oggi corrisponde alla figura istituzionale del Sindaco del capoluogo, e da 24 consiglieri. Sono titolari dell'elettorato attivo e passivo i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica dei Comuni compresi nel territorio della Città metropolitana di Milano.
L'organo di governo di questa importante istituzione, su cui come lista e come partito locale non abbiamo mai esitato e smesso di credere, è così composto:
Sindaco metropolitano: Giuseppe Sala
Vice sindaca metropolitana: Michela Palestra con deleghe alla pianificazione territoriale e Piano strategico
Completano poi la squadra di governo: 
Sara Bettinelli: sicurezza, protezione civile e politiche sanitarie di area vasta; 
Diana De Marchi: lavoro e politiche sociali; 
Aurora Impiombato: parchi e attuazione delle zone omogenee; 
Giorgio Mantoan: politiche giovanili, rapporti con il sistema universitario e progetto ForestaMI;
Roberto Maviglia: edilizia scolastica, sport e gestione Idroscalo; 
Simone Negri: ambiente e legalita'; 
Beatrice Uguccioni: mobilita' e infrastrutture; 
Francesco Vassallo: personale, sviluppo economico, marketing territoriale,
 digitalizzazione e semplificazione; 
Dario Veneroni: bilancio e patrimonio. 
Daniele del Ben diventa presidente del Parco Agricolo Sud Milano. 
Non solo, proporremo a enti, associazioni e tutti coloro che hanno a cuore il presente e il futuro di  questo territorio, la sottoscrizione di un documento da far valere nelle sedi opportune.

Robecco Futura

lunedì 3 gennaio 2022

Risposta di Pietro Caruso alla lettera social della lista di maggioranza "Esserci per tutti sempre"

 



Risposta di Pietro Caruso alla lettera social della lista di maggioranza "Esserci per tutti sempre"


Dopo la lettera diramata via social dalla lista di maggioranza "Esserci per tutti sempre", che riportiamo a fondo di questo post, segue la risposta del Consigliere uscente Pietro Caruso candidato sindaco e capogruppo della lista Robecco Futura

Robecco S/N 28-12- 2021

 

IL DISCO NON È ROTTO E SUONA BENISSIMO

 

Il recente comunicato del 27/12 scorso da parte di “Esserci per tutti sempre”, apparso sui social, teso a commentare in maniera discutibilmente critica la mia lettera di commiato dal Consiglio Comunale, merita una risposta, o meglio, una contro precisazione dopo la loro precisazione.

Il comunicato è diviso in tre parti e quindi, per chiarezza, risponderò con la stessa struttura

 

1) Nel primo punto viene evidenziato che, prima di individuare il mio successore, sono emersi ben nove rinunce dai primi nove nomi votati all’interno della lista Robecco Futura. Tralasciando la discutibile ironia con cui viene commentato questo fatto, è opportuno fare chiarezza.
Edoardo Martella, segretario dimissionario del circolo PD di Robecco, sarà sostituito da Sergio Sinigaglia. Nei precedenti incontri di lista è stato deciso concordemente di lasciare a lui il seggio in Consiglio, perché col doppio incarico di Consigliere Comunale e Segretario del PD locale, il nostro comune avrebbe potuto ottenere maggior visibilità e ascolto in ambito territoriale ma soprattutto nei confronti con città metropolitana. Risulta quindi evidente che le varie rinunce sono avvenute non per disgregazione del gruppo, come sottintende il comunicato, ma per senso di coesione e responsabilità.

 

2) In questo punto leggo del mio sdegno nel colpevolizzare l’amministrazione per non aver accettato una mia proposta. Rileggendo la mia lettera, noto che avevo scritto di delusione in relazione al loro rifiuto, non di sdegno. Il fatto che chi amministra non è, giustamente, vincolato alle nostre proposte ce lo ha ricordato un importante membro dell’amministrazione con la ormai storica frase:
” Chi vince comanda…”. Ce ne siamo accorti.

 

3) Non mi sembra di aver citato Cassinetta come comune virtuoso, ma solamente come uno dei tanti comuni che, per motivi di trasparenza, hanno attivato lo streaming dei Consigli.
Ora con i problemi sanitari in corso, con nessuna videoregistrazione e con i limiti di persone ammesse in sala consigliare, la conoscenza di ciò che avviene in consiglio è riservata a poche persone, con un danno alla diffusione delle informazioni e alla conseguente trasparenza.
Parlate poi di superstrada, da me non citata, con delle asserzioni completamente fuori luogo; non abbiamo ambizioni politiche e non abbiamo bisogno di venderci con nessuno come, con decisa caduta di stile, avete affermato. La nostra posizione, ribadisco, è a favore della strada, ma non siamo favorevoli a qualunque soluzione purché sia. Citando una famosa pubblicità “una strada è per sempre” per cui DEVE essere fatta con i concetti di attenzione all’ambiente che negli ultimi anni sono stati evidenziati e col minimo impatto verso la comunità. Alle affermazioni fatte nelle ultime righe abbiamo già risposto e sicuramente ne avete copia. Trovo infine penosa la vostra affermazione riguardo al fatto che ho ritirato un invito al sindaco dopo aver ricevuto “ordini dall’alto”.
Non ho dipendenza gerarchica né all’interno del gruppo, né al di fuori; oltretutto non sono neppure tesserato PD, per cui anche questa vostra affermazione risulta priva di fondamento ed è particolarmente offensiva.

 

Infine, se volete delucidazioni in merito alle nostre idee da portare avanti, devo pensare che siete distratti, perché proposte e suggerimenti sono pubblicate quasi settimanalmente ed alcune hanno addirittura suscitato l’interesse del sindaco che ha promesso di convocarci per discuterle appena possibile. Siamo ancora in attesa.

Criptica l’ultima frase che tratta del deus ex machina del nostro pasticcio politico, ma se è della stessa forza delle precedenti affermazioni, non credo sia il caso di esplicitarla.

 

Concludo ricambiando gli auguri per il prossimo anno a voi ed ai vostri cari con l’auspicio, inoltre, che l’anno nuovo illumini le vostre menti per una ottimale amministrazione del nostro comune.

 

Pietro Caruso