venerdì 21 gennaio 2022

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!


27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA! DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA!

La memoria, si sa, è labile, si fa in fretta a dimenticare le cose che non ci piacciono o che ci danno fastidio perché ci fanno pensare. Meglio allora soprassedere e lasciar scorrere nella mente cose più amene e divertenti, cose che ci tengono su di corda, ci danno carica per affrontare anche questi momenti difficili offuscati dal Covid. Allora, mettiamo da parte la Giornata della Memoria; in fondo a cosa serve? Ormai certe cose non succedono più, abbiamo cose più importanti da risolvere, cose che riguardano la nostra vita quotidiana. La sensazione che si avverte nell’aria è proprio quella di chi pensa: si, si ,va bene la Giornata della Memoria, lo sappiamo cos’è, ma ora abbiamo altro da fare. Ecco che allora, quello che dovrebbe essere un momento di riflessione diventa un momento di “fastidio”.

Ma noi, non vogliamo cedere a questa indifferenza, a questo modo di approcciare uno dei cardini portanti della memoria, come la Shoah. Vogliamo testardamente, con molta modestia, non passare dalla parte degli smemorati, e gridare a voce alta che ora più che mai è il momento di ricordare, non solo quella tragedia, ma di scegliere da che parte politica stare. Ossia di chi sceglie ancora oggi di stare con chi a volte ha il coraggio di negare quei tragici fatti, oppure ha fatto una scelta di campo definitiva, situandosi politicamente all’interno di un contesto politico che accomuna coloro che non solo vogliono ricordare ma si danno da fare tutti i giorni perché certi fatti non succedano più.

La memoria non è solo esercizio fine a se stesso, ma la necessità di saper scorgere chiaramente tra due posizioni, chi sta dalla parte del giusto e chi no. La memoria non è solo passato, ma futuro. Ultimamente, c’è chi tende non più a distinguere tra destra e sinistra, ritenute categorie generiche e ormai superate, ma tra giusto e sbagliato. Se una cosa è giusta, dicono costoro, è giusta sia che sia di destra o di sinistra o viceversa. Purtroppo in una società liquida (IL CAMBIAMNTO E’ L’UNICA COSA PERMANENTE E L’INCERTEZZA E’ L’UNICA CERTEZZA), questo modo di pensare ha avuto buon gioco e la gente, quella che va ancora a votare, sempre meno, spesso sceglie per partiti che non hanno ne arte ne parte, sia a livello nazionale che comunale. Noi pensiamo invece che, prima della cosa giusta o sbagliata, occorra un’appartenenza di campo, che prima ancora del giusto o sbagliato, si alimenta di valori e ideali che sono molte volte, in certi casi quasi sempre, contrapposti. Governare o amministrare senza questa consapevolezza e senza dichiarare la propria appartenenza politica significa svilire se stessi prima di tutto e poi la politica stessa, che nonostante tutti i difetti che può avere, è il succo del nostro vivere. Occorre coraggio dichiarare da che parte stare lo sappiamo, ma è indispensabile per far si che poi la memoria non rimanga solo sterile esercizio mnemonico.

Ringraziamo perciò anche l’amministrazione comunale, che ha visto Robecco ferita due volte da tragedie bestiali nazifasciste, il 21 luglio 1944 e 26 aprile 1945, per ricordare tutti gli anni questa ricorrenza, nonostante i problemi connessi al covid. Nel contempo ci permettiamo di fare una proposta: dopo il gemellaggio con Kalha, perché non cominciare a portare i nostri studenti a visitare i campi di concentramento?


21-1-2022 ROBECCO FUTURA    

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