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foto: Morguefile Pellinni
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CITTA’ METROPOLITANA – AMBITO 8
- MAGENTINO-ABBIATENSE
TRA LA DECRESCITA FELICE E LA
CRESCITA INFELICE, NOI SIAMO PER LA CRESCITA FELICE.
La pandemia, volenti o nolenti ha
cambiato e cambierà per sempre alcuni aspetti della vita quotidiana,
a partire da alcuni comportamenti prima impensabili, dallo
smart-working, alla DAD, alla sanità ecc. Oltre a questo vi è stato
senz’altro un forte cambio di mentalità relativamente alla
filosofia di vita di ciascuno, specialmente nei giovani, riguardo ad
esempio al rapporto con la natura ed il clima (merito anche di Greta
Thumberg), al riciclo dei prodotti, agli imballaggi con il minor
utilizzo di plastica, alle fonti di energia rinnovabile, mezzi
pubblici e sistemi di sharing, ai comportamenti individuali, ai mezzi
di trasporto, alle infrastrutture (ad es. la nostra tangenziale o il
raddoppio della ferrovia Vigevano-Milano). Nella ricerca “Milano
sostenibile – 4° osservatorio sullo stile di vita dei milanesi”,
risulta che l’83% dei cittadini (90% dei 18-24enni) giudica
necessario, dopo l’emergenza sanitaria modificare il proprio stile
di vita rendendolo sostenibile. Anche il Forum regionale appena
aperto, per bocca del suo presidente Attilio Fontana e dell’assessore
all’ambiente Raffaele Cattaneo, ribadisce che: “la sostenibilità
è un elemento che favorisce lo sviluppo, in quanto migliora la
qualità della crescita, e perciò vogliamo seguire la via dello
sviluppo, lo sviluppo sostenibile e non la decrescita felice.”
Questa consapevolezza da parte di
cittadini ed istituzioni (ci voleva il COVID?), porta anche noi,
miseri cittadini della città metropolitana, Magentino-Abbiatense, a
riflettere sugli stessi argomenti con i quali si sono confrontati gli
abitanti della città, a partire da ogni realtà comunale. Non
abbiamo sentore che questo modello di programmazione sia all’ordine
del giorno della nostra Giunta di Robecco, e perciò lo proponiamo
noi di Robecco Futura, con l’invito di sedersi attorno ad un tavolo
e cominciare a ragionare, maggioranza e minoranze, su problematiche
che sembrano più grandi di noi, ma che invece toccano la vita di
tutti i giorni e alla fine sono il succo della politica. Anche la
Comunità Europea, ha partorito il New Generation E.U. (Recovery Fund
è un termine brutto e non incisivo), proprio perché si rivolge alle
nuove generazioni ed al loro futuro, ed è giusto che sia così.
Ora, nel nostro consiglio comunale
siedono molti giovani, istruiti e preparati, sicuramente sensibili a
questi temi. Facciamo loro un appello, perché riflettano e prendano
coscienza che tocca a loro, assieme agli altri giovani, naturalmente
assieme ai matusa, agli esperti, ai filosofi e tutti coloro che
possono servire questa causa, costruire il loro futuro e quello dei
loro figli. Il nostro ambito n. 8 Magentino-Abbiatense nella città
metropolitana ha moltissime potenzialità, purtroppo inespresse a
causa di una politica a corto raggio e frammentata, che merita di
essere rivalutato, rigenerato e progettato: cosa vogliamo essere e
fare da grandi?
Il nostro è un appello forte ai
giovani consiglieri, e a tutti i giovani che hanno a cuore il futuro
di Robecco e del territorio, perché si ribellino ad una politica del
giorno per giorno meramente amministrativa, ed alzino lo sguardo al
di sopra delle penose contrapposizioni di parte, perché qui c’è
in gioco non c’è lo scranno, ma il futuro. Occorre far sobbalzare
dentro di voi l’orgoglio del desiderio di partecipare a un nuovo
mondo pieno di possibilità e di aspettative. L’osare e la passione
sono i mantra che sostengono la politica, la rassegnazione è la sua
morte. Noi di idee ne abbiamo tantissime e non aspettiamo altro di
poterle confrontare apertamente e sinceramente con tutti voi. Se ci
siete battete un colpo.
Chiudiamo con l’appello di Papa
Francesco, chiamato Patto di Assisi, rivolto ai giovani che da tutto
il mondo lo hanno seguito in streaming (solo a Robecco non si riesce
SIC): “La gravità della situazione esige una presa di coscienza
di tutti. E Voi non potete restare fuori da dove si generano il
presente e il futuro. O siete coinvolti o la storia Vi passerà
sopra. Cari giovani, economisti, imprenditori, lavoratori e dirigenti
d’azienda, è tempo di osare il rischio di favorire e stimolare
modelli di sviluppo, di progresso e di sostenibilità, in cui gli
esclusi diventino protagonisti”.